Reflections (I vortici) (Italian Edition) by Francesca Gonzato Quirolpe

Reflections (I vortici) (Italian Edition) by Francesca Gonzato Quirolpe

autore:Francesca Gonzato Quirolpe [Quirolpe, Francesca Gonzato]
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 2012-01-19T23:00:00+00:00


Specchio

Fu il risveglio più felice della mia vita. Non che avessi dormito molto durante la notte, troppo intenta a ripercorrere nella mia mente la scaletta dei ricordi di una serata perfetta per chiudere occhio. Avevo, quindi, ceduto alle tentazioni dell’oblio soltanto durante le prime ore del mattino, quando un pallido sole cominciava a schiarire il cielo con discrezione.

Avevo coronato il mio più grande sogno, talmente grande da non averlo nemmeno mai definito tale. I sogni a volte si avverano e Tommaso era sempre e solo stato un’utopia irrealizzabile. Quanto mi ero sbagliata: ora ne ero conscia.

Le ore passate con il mio musicista preferito mi avevano rivelato il lieto fine di una storia che credevo drammatica: avevo assaporato il suo desiderio nei miei confronti e dato conferma alla mia brama di lui. Ma non solo. Finalmente avevo preso coscienza di quanto ero stata ottusa e cieca fino a quel momento. Mi ero vista con i suoi occhi – desiderabile e speciale – scoprendo un lato di me che pensavo non esistesse nemmeno nel mondo della fantasia. Mi sentivo diversa: più amata. Da lui, per fortuna. Ma anche da me stessa: che strano!

“Possibile che la concezione che si ha di se stessi possa mutare così in fretta?” pensai corrugando le sopracciglia in una smorfia incuriosita. “È bastato un bacio di Tommaso per farmi sentire una ‘creatura nuova’”.

Feci spallucce. Non m’importava da dove venisse la marea improvvisa di autostima che mi aveva sommersa, ciò che contava era che mi avesse dolcemente accompagnata sulla spiaggia più bella del mondo: Mantegna beach.

Mi precipitai in cucina, canticchiando uno degli innumerevoli motivi intonati la notte precedente dal mio pianista prediletto. La testa leggera, il cuore gonfio di gioia, un sorriso inevitabile stampato sul mio viso: sarei stata smascherata a breve dagli altri coinquilini della casa.

“Pazienza” pensai, alzando il volume della mia esibizione canora.

«Buongiorno» esordii entrando in cucina.

Come ogni domenica mattina, trovai soltanto i miei genitori: sicuramente Aldo avrebbe consumato qualche altra ora di sonno, dopo l’ennesima nottata in discoteca.

«Ciao tesoro» rispose mio padre.

Lo scoprii intento a leggere avidamente un inquietante tomo, mentre sorseggiava l’ennesima tazza di caffè espresso. Psicologia di un’economia in crisi riuscii a decodificare a malapena sulla copertina nera del libro che teneva in mano. Tipico passatempo di mio padre. Feci un sorriso sbilenco, constatando con sollievo che dal fronte paterno non sarebbero giunti interrogatori di alcun genere, visto il suo coinvolgimento momentaneo nella depressione economica mondiale.

«Ciao papà» risposi, cercando di mantenere un tono sufficientemente neutro da non destare insolite attenzioni.

Non ci riuscii. Sollevò lo sguardo dalle pagine del suo saggio, giusto il tempo di rintracciare anche sul mio volto segni visibili dell’eco di felicità che aveva intercettato nella mia voce. Fu questione di un istante, prima che ripiombasse sereno nella sua fervida lettura. Probabilmente aveva avuto risposta alle sue tiepide curiosità, sicuramente ero più decifrabile di quanto pensassi. Sapevamo entrambi che il suo interessamento sarebbe cessato con quell’occhiata, non perché non mi avesse a cuore, ma semplicemente perché riteneva opportuno che certe indagini personali



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